OffiCinema 
7 febbraio 2014 (h. 18.30)

Omaggio a 
Fabio Volo







Un Volo senza ritorno. Irriverente, trasgressivo, poco discusso. Un attore per "caso" da rivedere e riapprezzare. Un mito per molti adolescenti che adorano la sua scrittura geniale, forte, intelligente. È capace di far sorridere e ridere, è un intervistatore istrionico, un conduttore spassosissimo di programmi televisivi, un attore cinematografico convincente e dotato. Come direbbero i giovani, Fabio Volo è un grande. Scoperto da Claudio Cecchetto, esattamente come Fiorello, è l'incarnazione più simpatica del politicamente-corretto: non è mai razzista, misogino, sboccato, ma intrattiene il pubblico con pensieri comici semplici e genuini. Incompatibile con la tv dei nostri giorni, è forse fra i più talentuosi volti della nuova commedia italiana.



















Cantante, conduttore radiofonico/televisivo e scrittore
Seppur nato a Bergamo, si sente bresciano nel cuore e a tutti gli effetti. Brescia è stata la città nella quale ha trovato il suo rifugio e i suoi amici, fin da quando, dopo le scuole medie, comincia a guadagnarsi il pane con qualche lavoro saltuario: come panettiere nella forneria del padre, come barista e, il più importante, come cantante di musica dance: lavoro che lo porterà a incidere alcuni singoli fra il 1994 e il 1995 per l'etichetta Media Records. Uno di questi, "Volo", gli dà l'idea per il suo nome d'arte. Assunto a Radio Capital nel 1996, dopo esser stato scoperto da Claudio Cecchetto, viene scippato da Radio Deejay nel 2000 che gli affida "Il volo del mattino", ottimista morning show che ancora conduce. Dal 1998 passa al piccolo schermo come conduttore, accanto a Simona Ventura e Andrea Pellizzari, del programma "Le Iene" su Italia 1. Fra il 2001 e il 2002 è a MTV, al cui interno conduce "Ca'Volo" e "Il coyote". Negli stessi anni è anche su Italia 1 con "Smetto quando voglio" e "Lo spaccanoci", divertentissimo talk show in seconda serata. Nel 2006 ritorna su MTV con "Italo-Spagnolo", programma trasmesso da un attico di Barcellona e, visto l'enorme successo del programma, replica con "Italo-Francese" (2007), condotto da un appartamento di Parigi, e "Italo-Americano - Homeless Edition" (2008), all'interno del quale, con il suo amico Ivo, studierà (scherzosamente) i modi di vivere dell'America e la sua cultura.
Importantissima per Fabio Volo è la carriera di scrittore che gli offrirà la fuga dalla facile etichetta di attore e conduttore. La sua opera prima, "Esco a fare due passi", è un successo di oltre 300.000 copie, mentre "È una vita che ti aspetto" (2003) diventa il best-seller dell'anno, seguito da "Un posto nel mondo" (2006), "Il giorno in più" (2007) e "Il tempo che vorrei" (2009).
Non contento, si dà anche al teatro con "Il mare è tornato tranquillo", pièce scritta e diretta da Silvano Agosti e con le musiche del grande Ennio Morricone.

















Il Volo cinematografico
Molteplici i rapporti con il cinema, anche se il mestiere d'attore non è certamente il suo lavoro principale. Debutta nel 2002, diretto da Alessandro D'Alatri, con Casomai (2002), storia d'amore e odio di una coppia di sposini. Lui è Tommaso, la sua partner, Stefania Rocca, è invece Stefania. È così convincente nel ruolo del marito che viene nominato al David di Donatello come miglior attore protagonista. D'Alatri è così soddisfatto che lo chiama anche per La febbre (2005) con Valeria Solarino, Arnoldo Foà, Julie Depardieu e Cochi Ponzoni impegnati nella storia di un geometra trentenne (Fabio Volo, per l'appunto) che è pervaso dalla sua voglia di essere utile al mondo, ma anche dall'amore che prova per la bellissima Linda. Volo è perfetto per il ruolo del protagonista, Mario Bettini, ed esce vincitore anche da questa sfida cinematografica. Nel 2010, dopo molti altri lavori, recita nella commedia Matrimoni e altri disastri, ma è importante sottolineare anche la sua carriera di doppiatore per film come Opopomoz (2003), dove presta la voce al diavoletto Farfaricchio, e la pellicola digitale della DreamWorks Kung Fu Panda (2008), dove è Po, il panda ninja.

Ritorna sul grande schermo con Niente paura di Piergiorgio Gay, film documentario in cui la nostra identità nazionale è raccontata da uomini e donne comuni,da tanti volti conosciuti (tra i quali Margherita Hack e Carlo Verdone), ma anche da Luciano Ligabue, voce narrante e autore della colonna sonora. Nel 2010 interpreta Lucio nella commedia amara sul precariato Figli delle stelle di Lucio Pellegrini che, assieme ai vari Pierfrancesco Favino, Giuseppe Battiston, Paolo Sassanelli e Giorgio Tirabassi, costituiscono un gruppo di rapinatori molto improbabili. L'anno successivo è il protagonista del sentimentale Il giorno in più, tratto dal suo omonimo romanzo di successo, mentre poco dopo è il protagonista del film Studio illegale, tratto dal romanzo di Federico Baccomo "Duchesne".



da "Studio illegale" di Umberto Carteni


Trailer di "Studio illegale" di Umberto Carteni








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