19 aprile


solo ore 18.00
OffiCinema:
Omaggio allo Studio Ghibli
Hayao e Goro Miyazaki









Hayao Miyazaki e lo Studio Ghibli
di Davide Di Giorgio

Sebbene il suo nome abbia conosciuto la gloria della ribalta internazionale solo negli ultimi anni, il settantaduenne Hayao Miyazaki non è un novizio delle cronache italiane: gli spettatori nostrani infatti hanno avuto modo di apprezzarne le qualità artistiche grazie ai lavori giunti nel nostro paese all’epoca del primo anime-boom, confusi nella miriade di prodotti seriali importati dal Giappone. Appartengono alla sua matita infatti serie come Heidi (suoi i disegni), Anna dai capelli rossi (di cui ha curato il carachter design), Marco (dal racconto di De Amicis “Dagli Appennini alle Ande”), Il fiuto di Sherlock Holmes (una coproduzione italo-giapponese sul celebre detective di Conan Doyle), fino ai due più noti: Lupin III, di cui ha curato parte della prima serie tv e il film Il castello di Cagliostro - capolavoro riconosciuto della filmografia lupinesca; e Conan il ragazzo del futuro, forse l’opera seriale più matura fra quelle da lui curate, forte di una animazione ancora oggi pregevolissima (grazie ai finanziamenti sostanziosi dalla NHK, l’emittente di stato) e di una sceneggiatura solida (mutuata dal romanzo di Alexander Key “The Incredible Tide”, edito in Italia da Kappa Edizioni), nella quale già si intravedono i temi fondanti della sua filmografia cinematografica: la leggerezza dei corpi, la fascinazione per il volo, la propensione per un ideale edenico che spinga l’uomo ad affrancarsi da una tecnologia opprimente in favore di un naturismo di stampo pacifico e quasi “comunista” (l’autore infatti è di formazione marxista, anche se ha più di recente preso le distanze dal padre del socialismo). Formatosi alla eccellente scuola di talenti della Toei Animation nella feconda (sebbene poco nota) stagione dei lungometraggi animati degli anni Sessanta, Miyazaki ha poi fondato nel 1985 lo Studio Ghibli, con la complicità dell’amico e collega Isao Takahata (regista di Heidi), del mentore Yasuo Otsuka e con l’intento di spazzare via, come l’omonimo vento, la “corruzione dall’industria giapponese dell’animazione”. Nonostante l’iniziale fama di flop-maker, oggi i lavori di Miyazaki (e quelli dello studio Ghibli) sono riconosciuti e apprezzati da critica e pubblico. Purtroppo la loro fama ha tardato a giungere in Italia: nel 1987, all’interno del contenitore pomeridiano “Big”, Rai 1 trasmise Nausicaa della valle del vento (del 1985, che alcuni ritengono il capolavoro assoluto di Miyazaki) e del quale Planet Manga ha poi pubblicato il fumetto realizzato dall’autore per approfondirne alcune tematiche; prima di Princess Mononoke (del 1997, apripista della recente riscoperta), l’ultima opera Ghibli ad essere vista in Italia era stata Una tomba per le lucciole, di Isao Takahata, racconto struggente di due orfani costretti a sopravvivere fra gli orrori della Seconda Guerra Mondiale (in DVD per Yamato Video). Fortunatamente, come il vento che intendeva spazzare via l'immobilismo, infine è arrivata la conferma presso il pubblico Occidentale: La città incantata (2001) ha vinto l'Orso d'Oro al Festival di Berlino e il Premio Oscar e il marchio Ghibli è diventato sinonimo di qualità presso un pubblico composito, dove bambini e adulti restano affascinati dalla poesia e dalla maturità delle opere realizzate da un gruppo sempre più folto di talenti. La Lucky Red, da alcuni anni, ne sta curando la distribuzione, fra cinema e Home Video: fra i nomi più interessanti troviamo ancora Isao Takahata (Pom Poko, 1994), lo sfortunato Yoshifumi Kondo (I sospiri del mio cuore, 1995) e i più giovani Hiromasa Yonebayashi (Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento, 2010) e Goro Miyazaki (I racconti di Terramare e La collina dei papaveri, rispettivamente 2006 e 2011), figlio dello stesso Hayao. Il quale, dal canto, suo, in barba al proposito di ritirarsi dalle scene, paventato all’indomani dell’uscita di Mononoke, continua imperterrito a realizzare nuove opere e a far sognare gli spettatori.





























IL TRAILER DI
"LA COLLINA DEI PAPAVERI" di Goro Miyazaki








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