10 febbraio, "Tomboy" di Céline Sciamma


Tomboy
di Céline Sciamma


Con Zoé Héran e Malonn Lévana
Francia, 2011
Durata: 84’
Drammatico


Laure, 10 anni, è appena arrivata in un nuovo quartiere di Parigi e per gioco decide di presentarsi ai nuovi amici come se fosse un maschio, Mickaël: L'inizio della scuola però è dietro l'angolo e il gioco dei travestimenti si complica, tanto più che i genitori sono all'oscuro di tutto...



Visioni fluide, magnetiche, sempre in divenire…si ricomincia ancora dagli “elementi” nel cinema di Céline Sciamma. E all’acqua cuore pulsante del bellissimo esordio Naissance de Pieuvres si sostituisce l’aria in questo Tomboy, con la soggettiva aerea della piccola Laure colta nel momento fatidico del viaggio. Nuova casa, nuovi amici, nuove scoperte, ma la regista francese continua a lavorare sui corpi dei suoi giovani protagonisti: li insegue e li incastona nel loro fragile incedere emotivo; li avvicina e li rispetta nel loro delicato pudore adolescenziale; li avvolge e li denuda nel loro frastagliato percorso di crescita. Ecco che un tema così straordinariamente complesso come la ricerca della propria identità sessuale, viene letteralmente sciolto in quella spontaneità di movimento che solo i bambini sanno restituire: naturalmente Laure si presenta (a noi e) alla futura amica Louise come Mickaël. Tutto diventa naturale: ci sono due ambienti e due ambiti sociali, la famiglia e il gruppo, Laure e Mickaël. Ma questi timidi universi in (dis)equilibrio non cozzeranno mai bruscamente, specchiandosi e (ri)conoscendosi per la prima volta davanti ai nostri occhi. La ricerca di un’identità passa sempre attraverso l’accettazione del proprio corpo e del proprio “essere” nel mondo, in una delle età più violente dell’esistenza: quella pre-adolescenza così tanto cinematografica e forse per questo tenuta spesso a margine dall’adulto cinema.
(Pietro Masciullo, da Sentieri Selvaggi)








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